PAVILION
L'arte di costruire padiglioni rappresenta una sfida unica per gli architetti.
Sono spazi fugaci, destinati a ospitare eventi temporanei, eppure devono avere un impatto duraturo.
Mies van der Rohe, maestro dell'architettura moderna, ha affrontato questa sfida con un'audace visione.
Il padiglione di Mies van der Rohe, realizzato per l'Esposizione Internazionale di Barcellona del 1929, è un inno all'essenzialità.
Le sue linee pure e la struttura razionale lo rendono un'icona dell'architettura modernista. Ma è il vetro, l'elemento distintivo, a conferire un'aura eterea all'intera creazione.
Le pareti di vetro fungono da membrane sottili, sfidando i confini tra interno ed esterno. La luce danza attraverso di esse, trasformando lo spazio in un gioco cangiante di riflessi e trasparenze.
È come se il padiglione si dissolvesse nel paesaggio circostante, un'illusione di fragilità e forza insieme.
L'architettura dei padiglioni, in particolare il capolavoro di Mies van der Rohe, è una celebrazione dell'effimero. Questi spazi, destinati a una breve esistenza, riescono a catturare l'attenzione e a rimanere impresse nella memoria. La loro natura transitoria sembra contrastare con la maestria e la dedizione necessarie per creare qualcosa di così unico.
Eppure, è proprio questa dualità che li rende così affascinanti. La linearità delle strutture, l'uso sapiente del vetro e la ricerca dell'essenza architettonica si fondono in un'armonia senza tempo. I padiglioni sono un invito a contemplare la bellezza nell'effimero, a riflettere sulla complessità dell'architettura e sul potere di trasformare il materiale in poesia.
Concept store pop up ispirato a Mies van der Rohe
IL PUNTO DI PARTENZA dopo l'ispirazione di Mies.
Un'incantevole danza di design emerge da un mondo di caramelle e colori pastello, mentre il leggendario padiglione di Mies van der Rohe si fonde con una nuova estetica, in una metamorfosi che abbraccia le influenze di architetti del periodo moderno e il loro stile.
L'evoluzione della forma del padiglione si trasforma in un incantevole caleidoscopio di linee organiche, unendo l'ispirazione di maestri come Oscar Niemeyer e Frank Gehry in un gioco audace di sperimentazione visiva.
Attraverso questa mescolanza, il dolce richiamo alle caramelle emerge come il filo conduttore, rendendo ogni angolo dell'architettura un'esperienza gustosa e visivamente affascinante.
Riconoscereste l'influssi dell'architetto che ha generato questo risultato? immagine sopra
Finchè la forma, ad un certo punto, si apre totalmente alle linee organiche .
xoxo Elena
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